Apprendere le cure palliative

Una buona notizia per le cure palliative: lo scorso autunno sono ufficialmente partite sul territorio nazionale le attività della Scuola di specialità in medicina e cure palliative. Ammesse 17 scuole rispetto alle iniziali 21 candidature. Questo passo è fondamentale per il riconoscimento della medicina palliativa nel mondo accademico, ma ha  ancora bisogno  di una complementare organica presenza delle cure palliative a tutti i livelli della formazione.

In un testo pubblicato sulla Rivista Italiana di Cure Palliative, Gino Gobber e Augusto Caraceni evidenziano che il riconoscimento accademico della medicina palliativa apre nuove necessità e nuove possibilità. La chiamata a concorrere all’attività di docenza è a discrezione dell’Università, che così apre le porte alla disciplina. Sta poi ai palliativisti essere all’altezza della sfida. L’obiettivo è quello di costruire un’area per la didattica e la ricerca, che garantisca la competenza, la qualità, le capacità di ricerca, di insegnamento e di leadership per il futuro delle cure palliative italiane. Ma,  come già sottolineato, perché le cure palliative diventino una realtà attiva ed efficace per tutti coloro che ne hanno bisogno (circa 500.000 persone ogni anno in Italia) è necessario anche  insegnare le cure palliative a tutte le professioni sanitarie: infermieri, OSS, Fisioterapisti, psicologi e tutti coloro che hanno in cura i malati terminali e cronici.

Qui l’articolo completo